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La sicurezza in strada non può più aspettare. L’appello Fiab per salvare vite

La sede locale dell’Associazione si muove per sollecitare modifiche al Codice della Strada all’insegna della sostenibilitàLe vicende di cronaca delle ultime settimane riportano ancora una volta violentemente al centro dell’attenzione il tema della sicurezza stradale, soprattutto per le conseguenze di distrazioni e la superficialità mostrata da troppe persone. Per Fiab, associazione di ciclisti urbani e cicloturisti, l’occasione si rivela valida una volta di più per richiamare come la sicurezza sulle strade sia una questione di importanza massima.

Un tema molto dibattuto anche localmente, a Varese. Secondo Fiab, servirebbe un vero patto, tra automobilisti e altri utenti della strada, dai ciclisti urbani ai semplici pedoni, che permetta a tutti di transitare serenamente e in sicurezza all’interno del tessuto urbano.

Molto in tal senso potrebbe fare il Nuovo Codice della Strada in discussione in Parlamento. La sede locale dell’Associazione aderisce alla campagna nazionale #CodiceDiSicurezza, e lo fa con una lettera aperta ai Senatori eletti a Varese: Laura Bignami (Gruppo Misto), Stefano Candiani (Lega Nord) ed Erica D’Adda (Pd).

Perché da più di due anni, dopo l’approvazione alla Camera, proprio in Senato si è bloccato l’iter del Nuovo Codice della Strada: Fiab, quindi, si fa portavoce dei cittadini, chiedendo ai senatori rappresentanti del territorio di impegnarsi affinché un documento tanto importante per la sicurezza di tutti veda finalmente la luce.

Di seguito il testo del documento.

Nel solo 2015 sulle strade italiane sono morti 1.504 automobilisti, 891 motociclisti, 602 pedoni, 180 conducenti di mezzi pesanti e 251 ciclisti.
I feriti, tra le varie categorie, ammontano, nello stesso periodo, a 246.920. L’incidente stradale è tuttora la prima causa di morte per i giovani fino a 30 anni. Al dolore delle vittime e delle loro famiglie si aggiungono i costi, umani e sociali, oltre 23 miliardi di euro/anno.

È un problema che riguarda tutti noi, qualunque sia il mezzo di trasporto utilizzato: è necessario ripensare la mobilità, in un’ottica di sostenibilità e partendo dagli anelli più deboli della catena.

In questi anni il Parlamento ha intrapreso un percorso organico per una riforma del Codice della Strada che mette al centro per la prima volta la persona e il tema della sicurezza. Dopo il voto favorevole della Camera, il Disegno di legge delega è fermo al Senato, da due anni e mezzo!
Se la Legislatura si concludesse senza l’approvazione della Legge delega da parte del Parlamento, tutto il lavoro sin qui svolto verrebbe irrimediabilmente perduto.

Per questi motivi, anche la nostra Associazione Ciclocittà di Varese, che aderisce a FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), chiede a Lei e a tutte le senatrici e i senatori un forte impegno a completare urgentemente e senza ulteriore ritardo l’iter legislativo della riforma del Codice della Strada, oltre ad approvare finalmente la legge-quadro sulla mobilità ciclistica.

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