Fagnano OlonaNotiziarioPista ciclopedonale

Al misterioso benefattore ecologico si può dire solo grazie

L’iniziativa tanto curiosa quanto bella di un misterioro benefattore ecologico in una zona un po’ sfortunata della Valle Olona

Dalle parti di Fagnano Olona, al confine con Solbiate Olona, c’è chi sta prendendo alla lettera il detto secondo cui fa meno rumore una foresta che cresce di un albero che cade.

Un’indicazione presa alla lettera. In quella sorta di curioso incrocio creatosi dopo i lavori di Pedemontana, dove la natura sta riprendendo lentamente possesso di un’area martoriata per anni, e non solo per via dell’autostrada.

A ridosso della pista ciclopedonale, in prossimità di uno dei rarissimi strappi lungo il percorso, si è venuto infatti a creare un curioso incrocio. Al percorso si arriva infatti attraverso un sentiero in discesa dalla Passeggiata Ecologica, tra i primi storici interventi dei Calimali in zona, quando ancora Calipolis era un sogno, oppure dalla usuale discesa dai quartieri nord di Solbiate Olona affacciati sulla Valle Olona.

Incrocio di storie, belle e meno

Una strada per certi versi disgraziata, protagonista suo malgrado dell’abuso indifferenze perpetrato per anni della natura. Totalmente artificiale, la sorta di piccola gola è conseguenza dello scarico di rifiuti industriali e scarti di lavorazione fino quasi all’ultima parte del secolo scorso.

Oggi, frequentata via d’accesso alla ciclabile, pronta a trasformarsi un cascata di detriti a ogni acquazzone, con conseguente erosione evidente e pericolosa.

In tale scenario non particolarmente incoraggiante, non mancano le ragioni per esser ottimisti. A partire dal panorama non scontato su una porzione di Valle Olona verde e in fase di recupero.

Piccoli alberi crescono

Al quale un anonimo ha pensato di aggiungere un tocco personale. Una sorta di benefattore ecologico ha scelto questo incrocio quale sede ideale per piantare dei piccoli alberi. Un genere di aghifogli, meglio non addentrarsi in pericolose definizioni botaniche, alti pochi decine di centimetri.

A un primo innesto, ne è seguito poco dopo un secondo. A sua volta successivamente accompagnato da un altro ancora. Un’operazione tutt’ora in corso, si spera destinata a durare a lungo.

Alberi tanto graziosi e carici di ottimismo quanto delicati. L’ignoto, o gli ignoti, paladini del verde non si sono quindi fermati qua. Tutti i giovani alberi sono infatti amorevolmente curati e dove serve circondati da una rete protettiva. Impreziosita da un contorno di pietre. Bella esteticamente e al tempo stesso utile a metterli al sicuro da pedoni distratti, ciclisti agguerriti a cani con padroni poco simpatici.

Una sorta di asilo nido per la natura. Un segnale spontaneo e silenzioso. Quindi, da apprezzare con altrettanta discrezione e tutelare. Augurandosi che questi encomiabili benefattori ecologici abbiamo intenzione di proseguire l’opera e magari stimolare l’emulazione.

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