NotiziarioValle Olona

Le Meraviglie del territorio insegnano, la Valle Olona può fare di più

Tra i progetti selezionati dal bando Otto meraviglie del territorio, il FAI e un importante riconoscimento per il lavoro dei Calimali

A prima vista, la denominazione Otto meraviglie del territorio per il bando promosso da Fondazione Comunitaria del Varesotto in collaborazione con SharryLand può apparire eccessiva in un territorio come il varesotto. Non tanto per il valore intrinseco comunque di tutto rispetto, quanto per la fatica nel credere in sé stesso e progettare a lungo termine consolidata da tempo per settori che non siano industria o manifattura.

D’altra parte, una scossa, uno stimolo o qualsiasi altro mezzo utile per sollevare entusiasmi, raccoglierli, coordinarli  e canalizzarli verso un obiettivo condiviso è esattamente ciò di cui in questo momento c’è bisogno.

Tra le poche certezze emerse negli ultimi anni, le prospettive nel mondo del turismo non mancano. Il problema, è inquadrarle in modo realistico e quindi puntare decisi mettendo da parte le troppe esitazioni, paure e critiche capaci fino a oggi solo di fare da deterrente.

Altro aspetto fondamentale, con la certezza ormai dimostrata sul campo delle scarse probabilità di qualsiasi ritorno in assenza di una visione condivisa e una strategia capace di guardare oltre squallide logiche di partito nella progettazione a livello sovraccomunale e al di là del ritorno i termini di consensi non oltre la scadenza elettorale.

Occasione meravigliosa per la Valle Olona

Uno scenario dove la Valle Olona negli ultimi anni ha suo malgrado fatto da cavia. Da una parte Associazioni capaci di mettere in campo idee, iniziative e tanto entusiasmo, non sempre libere di esprimersi come potrebbero. Dall’altra, troppi Sindaci e compagnia preoccupati di valutare persone e progetti solo sulla base di giudizi personali, o peggio ancora classificazioni politiche, con conseguente immobilismo e rischio dispersione del patrimonio dei volontari per logoramento.

Ora però, si presenta un’occasione di quelle importanti. Tra gli otto progetti selezionati in Meraviglie del Territorio, c’è anche la Valle Olona, e neppure poca. Un segnale molto importante; soprattutto il secondo in poco tempo, a pochi giorni di distanza dal rilancio di #DoYouBike. Non a caso, iniziative facenti capo ad enti terzi, quindi più al riparo dai capricci della politica.

Il primo progetto è GeniusLoci. Promosso dal FAI, sulla sua approvazione era lecito aspettarsi pochi dubbi. Partendo dall’idea di mettere i rete i siti gestiti dal FAI, l’obiettivo è valorizzare il legame tra natura e cultura nel Varesotto. Quindi, Villa Della Porta Bozzolo, Monastero di Torba e Casa Macchi quali punti di accesso per altre realtà come il Museo Innocente Salvini, Castiglione Olona, la via Francisca, il Monastero di Cairate e il Parco Pineta.

Il meritato riconoscimento ai Calimali

Meno scontato invece, ma per certi veri più importante, il nuovo riconoscimento tra le Meraviglie del territorio al progetto proposto da i Calimali, in favore del turismo lento, con una  fruizione sostenibile e di qualità per rendere più fruibile la pista ciclopedonale della Valle Olona. Un riconoscimento importante per un’Associazione da sempre più attenta ai fatti rispetto alle parole, finalmente salita a un livello superiore per visibilità e considerazione.

Forse non a caso, due iniziative con il denominatore comune di partire sfruttando quanto esista già sul territorio, senza aspettare progetti tanto ambiziosi quanto poco pertinenti e probabili. Proposte da chi il territorio lo vive tutti i giorni.

Ultima considerazione, perfettamente in linea anche con un altro progetto da troppo tempo in lista di attesa soprattutto per capricci dei bastian contrari di turno solo per questioni di potere, l’Ecomuseo della Valle Olona.

Non a caso, scelto proprio dai Calimali tra i partner per sostenere e sviluppare la nuova idea. Sempre non a caso, molto simile a quello proposto dal Comune di Jerago con Orago, letteralmente descritto come: «Ecomuseo piane viscontee, con una rete di Comuni già coinvolti nell’idea della valorizzazione paesaggistica dell’area per creare un fil rouge che colleghi le bellezze locali attraverso itinerari a piedi o in bicicletta nell’area a scavalco fra i diversi Comuni».

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