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Pillole di Valle Olona antinoia: Parco archeologico

Simbolo tra i più preziosi della Valle Olona, non a caso il Paco Archeologico di Castelseprio è parte del Patrimonio dell’umanità UNESCO, nell’ambito del progetto Italia Langobardorum.

Meta sempre interessante per una gita in quasi tutte le stagioni dell’anno, tra storia, atre, religione e natura, come la racconta Alberto Pala per l’Ecomuseo della Valle Olona.

Dal punto d’accoglienza si diramano due vie, una strada che condurrà verso la Chiesetta di Santa Maria Foris Porta e un’altra che guiderà verso la visita del Castrum, della basilica di San Giovanni Evangelista, della Chiesa di San Paolo, della Cascina di San Giovanni e dell’Antiquarium.

La Chiesa di Santa Maria Foris Porta è un edificio religioso dell’alto Medioevo di difficile datazione, ma presumibilmente edificato tra il VII e il IX secolo. È una Chiesa apparentemente povera ma allo stesso tempo raffinata. Presenta una sola navata rettangolare e tre absidi eguali oltre a quello d’entrata.  Al suo interno, affreschi della prima metà del X secolo, raffiguranti le Scene dell’Infanzia di Cristo.

Testimonianze del Castrum di Castelseprio, le troviamo in tutto il recinto del Parco Archeologico. Si possono apprezzare le mura di cinta, le torri difensive, il ponte d’ingresso, le case civili, i pozzi e le cisterne. Tutto il Castrum longobardo, quasi certamente succeduto a un’installazione gota o bizantina, ha sofferto gravi danni nell’arco della storia.

Nel 1287 Ottone Visconti, arcivescovo di Milano, ordinò ai milanesi la distruzione del capoluogo del Contado del Seprio con queste parole: “Castel Seprio sia distrutto e resti distrutto in perpetuo affinché nessuno ardisca o presuma di abitare su questo monte”.

I ruderi della Basilica di San Giovanni Evangelista e del contiguo Battistero paleocristiano, dedicato a San Giovanni Battista sono alcuni degli elementi pregiati del Parco Archeologico di Castelseprio.

La Chiesa di San Paolo è monumento del XII secolo d.C. che sorge a poca distanza dagli altri due edifici religiosi. Sfortunatamente, anche di questo bene possiamo apprezzare solo i resti, poiché nel 1606 il Cardinale Federico Borromeo ordinò la sua demolizione.

La Cascina o Convento di San Giovanni si situa in una zona appartata rispetto al complesso religioso. Originalmente (Secolo XIII), e sino al 1600, questo edificio mantenne la funzione di convento, in seguito cambiò la sua funzione religiosa a quella di cascina. La costruzione ristrutturata che possiamo ammirare attualmente, è stata ampliata in varie occasioni ed è l’unico elemento successivo alla distruzione del Castrum del 1287.

All’interno della Cascina di San Giovanni, dal 2009, è allestito l’Antiquarium di Castelseprio. Quest’area è stata studiata in modo che si possano apprezzare le testimonianze delle varie civiltà che hanno abitato il Castrum. Elementi museali che ripercorrono lo sviluppo dell’area sepriese dalla pre-protostoria alla fine del XVI secolo.

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