Difficile fare moto nella natura, quando la natura è invasa dalle moto
Tanti mezzi privi di targa circolano liberamente nelle zone dei PLIS, sotto gli occhi di tutti
È un problema annoso e mai seriamente affrontato quello della convivenza tra le moto da fuoristrada e le zone tutelate della Valle Olona. Dopo anni di totale disinteresse, e conseguente totale libertà d’azione per appassionati di trial e motocross lungo strade agricole, sentieri e torrenti, una maggiore attenzione alle restanti aree verdi e l’estensione di zone protette hanno spesso portato a incroci pericolosi.
A fronte di promesse, dichirazioni e presunte volontà di trovare un accordo, di una reale volontà di trovare una soluzione raramente però se ne è visto traccia. Delle buone intenzioni lanciate nei momenti più esagitati del confronto, si è presto passati a una decisamente poco dignitosa indifferenza istituzionale. Sono infatti ormai lontani i tempi in cui qualche Sindaco era letteralmente disposto a metterci la faccia, piazzandosi di traverso sulla strada dei motociclisti meno sensibili davanti a un cartello di divieto di accesso.
Oggi, chi vuole infischiarsene dei PLIS, della segnaletica, delle aree regolamentate e dei relativi frequentatori può farlo tranquillamente, certo dell’impunità. Nella peggiore delle ipotesi, ci si potrà sempre nascondere dietro un casco, lanciare gli insulti al malcapitato di turno convinto di potersi godere una passeggiata nella natura, quando non arrivare a minacciare di passare letteralmente sopra la rimostranza.
Tracce di questa situazione sono evidenti, non solo negli angoli più nascosti dei boschi, ma anche sulla pista ciclopedonale. In più tratti infatti, i segni di moto sono ben visibili e gli incontri tutt’altro che rari. Proprio per questo stupisce come a fronte di tante dichiarazioni di circostanza da parte delle Amministrazioni, da anni la situazione sia rimasta praticamente immutata.
Sembra per esempio difficile credere sia realmente sconosciuto a chi di dovere lo spettacolo che si ripete regolarmente nel fondovalle tra Cairate, Lonate Ceppino e Castelseprio. Questa zona infatti, sembra diventata quasi una base logistica per motociclisti da fuori strada. Furgoni posteggiati davanti a segnali di divieto di accesso fanno da supporto logistico a decine di mezzi, scaricati, preparati e pronti a lanciarsi lungo i sentieri intorno al fiume. Come facile incontrare anche la domenica, per agire incuranti di tutto proprio a ridosso dell’Olona. Rigorosamente, tutti mezzi privi di targa, all’apparenza convinti di non correre alcun rischio.
Se veramente nessuno dei paesi in questione sia al corrente della vicenda, aspetto ancora più preoccupante, significherebbe comunque una frequentazione quasi nulla del proprio territorio.
In ogni caso, le immagini sono state inviate via PEC ai relativi Uffici Comunali, dai quali ora si attendono chiarimenti. Senza escludere, nel caso con tante scuse ai diretti interessati, possa anche trattarsi della conferma di una pratica autorizzata, anche se viene da chiedersi in base a quale principio.