NotiziarioPista ciclopedonale

Guardare oltre la Pista Ciclopedonale, a parole è sempre il momento buono






Si torna a parlare della Pista Ciclopedonale verso Svizzera e Milano. Volontà permettendo, due progetti dal grande potenziale

Pensare sia veramente la volta buona per tornare a parlare seriamente di Pista ciclopedonale in Valle Olona e dintorni e relativo cicloturismo forse è eccessivo. I segnali arrivati in questi giorni sono però indicatori importanti di qualcosa finalmente in movimento.

Dal punto di vista concreto il più importante arriva da un luogo simbolo per la Valle Olona. A Calipolis infatti, a Fagnano Olona, si è tenuta una tavola rotonda sul progetto Ti-Ciclo-Via nell’ambito di Interreg e il bando per la mobilità leggera di Fondazione Cariplo Moveon, dalla cui combinazione dovrebbero ripartire le ambizioni di vedere completato il progetto della pista ciclabile prima di tutto in direzione del confine con la Svizzera per poi proseguire e dall’altra parte puntare a un collegamento con Milano.

L’idea non è certamente nuova. Del corridoio ciclistico della Valle Olona se ne parla da oltre dieci anni in occazione dell’inaugurazione della prima tratta Castellanza-Fagnano Olona. L’idea è completare il collegamento con il Canton Ticino per poi proseguire lungo la rete ciclopedonale Svizzera, puntando alla direttrice Eurovelo del Nord Europa. Dall’altra parte, puntare alla ciclovia Vento lungo il Po.

Non solo bicicletta

Aspetto più importante, quello dal quale si aspetterebbe un po’ più di interesse concreto soprattutto dalle Amministrazioni locali, sono le potenzialità del progetto, ben oltre la semplice passeggiata in bicicletta. Lo sviluppo di questo tipo di mobilità è infatti in forte crescita. Diverse aree dell’Europa l’hanno capito per tempo e non hanno esitato a stimolare un’economia collegata.

Considerando come solo una parte di queste possa contare su una combinazione di arte, natura e storia come la Valle Olona, viene da chiedersi come mai non si sia messo in moto già da tempo un vero e proprio movimento trasversale. Possibilmente, fuori dalle logiche di partito capaci solo di portare ad alleanze estemporanee e utili solo a chi le promuove. Per poi ricominciare da capo dopo ogni tornata elettorale. Una risposta si potrebba anche azzardare, ma meglio evitare in questa sede perchp urterebbe presto una certa suscettibilità nei diretti interessati.

Non a caso, a Calipolis uno dei temi emersi  è proprio la necessità “di una maggiore apertura nel territorio verso iniziative come un piano d’azione condiviso, sulla diffusione della cultura della mobilità lenta e di sviluppo sostenibile locale”. Oltre allo stimolo per la crescita della relativa economia a supporto, come recettività, materiale informativo, promozione e soprattutto manutenzione.

Perché dietro tante parole si nasconde spesso una realtà diversa. Qualità dell’Olona a parte, difficile pensare a centinaia di chilometri di ciclovia se non si è disposti a dedicare un minimo di attenzione per tenere in uno stato decente i venti chilometri esistenti. Trascurati da anni, con pochi interventi per lo più di facciata, ormai la scena è dominata da buche, scariche di pietre, parapetti mancanti o peggio ancora pericolanti con traversine in legno spezzate ad altezza uomo e bambino, vegetazione incolta e altre cose poco nobili. E dove qualche intervento è stato fatto, basta guardare per capire il livello attuale di attenzione sull’argomento.

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