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Sulla linea TiLo, la brutta figura della Lombardia ha un costo pesante

Dopo i ritardi dell’Arcisate-Stabio, la rabbia del Canton Ticino per una decisione unilaterale porta al ritiro dei fondi promessiAnche il giorno che sulla linea Arcisate-Stabio inizieranno finalmente a correre i treni, prima di superare il numero di brutte figure raccolte dall’Italia nei confornti della Svizzera dovrà passare un bel po’ di tempo. Mentre oltreconfine la tratta è infatti già pronta da tempo, nel varesotto i ritardi accumulati negli anni hanno rasentato il grottesco. Al punto da indurre il Canton ticino a contribuire in prima persona economicamente per ammodernare il percorso successivo e garantirsi un accesso comodo a Malpensa, senza dipendere dalle pessime usanze italiane.

Quando tutto sembrava finalmente indirizzato sul giusto binario, con i lavori finalmente avviati verso una conclusione, Regione Lombardia è riuscita a rovinare tutto, o quasi, cambiando le carte in tavola.

Come si legge infatti in un comunicato stampa del Consiglio di Stato del Canton Ticino, “In modo inatteso, Regione Lombardia ha comunicato la volontà di realizzare il collegamento con Malpensa lungo la linea S40 Como-Varese invece che con la linea S50 Lugano-Varese. Inoltre intende avviare il servizio verso Malpensa al giugno 2018 invece che dal cambiamento di orario del dicembre 2017 per ragioni finanziarie, con un’offerta solo ogni due ore. Infine i giorni festivi e la sera circolerà la linea S40 e sar à sospesa la S50, al contrario di quanto finora ipotizzato”.

Problemi all’apparenza non del tutto pertinenti del Canton Ticino, se non per i normali rapporti transfrontalieri. Se non fosse che per l’ammodernamento dell’asse lungo il lago Maggiore, buona parte di fondi li ha messi a disposizione proprio la Svizzera. Con tempi di reazione tipicamente elvetici, la reazione non si è fatta attendere.

“Il Consiglio di Stato ha preso atto con rammarico di questa decisione unilaterale da parte italiana, lesiva degli accordi pattuiti con l’Intesa del 2011 e ha comunicato alla Regione Lombardia che così stando le cose il previsto finanziamento cantonale del 50% dei costi delle prestazioni tra Varese e Malpensa (circa 2 milioni di franchi svizzeri l’anno, di cui 1,45 netti a carico del Cantone e 0,55 a carico dei Comuni) non ha più ragione d’essere. Con la nuova impostazione data dalla Regione e con la ripresa dei costi da parte italiana per la tratta Chiasso–Como–Albate, non sono così più in essere contributi da parte ticinese per l’esercizio del servizio TILO su territorio italiano.

Le potenziali conseguenze interessano l’intera provincia, anche dal punto di vista di un potenziale sviluppo economico legato all’incremento di movimenti dal Canton Ticino a Malpensa. Mentre però, per Regione Lombardia l’argomento non appare così importante da dedicarci rapida attenzione, c’è invece chi ha già deciso di attivarsi.

“Chiediamo spiegazioni alla Regione riguardo quella che è stata definita dalle autorità del Canton Ticino una decisione inattesa riguardo il collegamento dei treni Tilo dalla Svizzera all’aeroporto di Malpensa – dichiara Paola Macchi, consigliere del M5S di Regione Lombardia -. Vogliamo capire esattamente quali siano i motivi che hanno portato Regione Lombardia a prendere una decisione unilaterale che ha avuto come effetto una perdita di due milioni sui costi delle future prestazioni, oltre ad averci messo in una situazione ulteriormente imbarazzante, dopo gli enormi ritardi pe la realizzazione della linea Arcisate-Stabio, con i nostri vicini svizzeri e con i cittadini del territorio”.

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