La Pista ciclopedonale della Valle Olona – 2 Tappa
1 Tappa: Castellanza-Fagnano Olona
Fagnano Olona-Gornate Olona
Superata la Strada Provinciale e lasciata sulla sinista, si prosegue nel territorio di Fagnano Olona risalendo la Valle sulla destra (6,65 Km dalla partenza di Castellanza). Dopo poche centinaia di metri, il percorso si affianca ai binari della Ferrovia della Valmorea. In questo tratto il sentiero incrocia più volte le rotaie. E’ necessario porre una certa attenzione alle rotaie a causa del leggero dislivello e anche ad alcune sbarre, proprio in prossimità di uno di questi.
Sulla destra, si costeggia per un breve tratto un poligono di tiro al piattello (7,20). Sulla sinistra invece, una delle aree spontanee più belle sviluppate di recente. L’innalzamento della falda ha infatti portato alla formazione di piccoli laghi di acqua limpida, colonizzate da numerose specie animali raramente viste in precedenza nella stessa zona.
Il lungo rettilineo sbocca su una curva, della viabilità ordinaria (7,61). E’ il punto dove termina Via Carso e inizia Via Balzarine, la strada che conduce all’omonima frazione, sede anche di un agriturismo. Superato l’ampio spazio una volta occupato dalla stazione della Ferrovia della Valmorea e lasciata la piccola frazione, si ritorna in mezzo alla vegetazione per un lungo tratto quasi tutto ombreggiato, fino a lambire una zona industriale (8,47).
Anche se piuttosto trascurato, nei pressi corre anche l’itinerario Da fontana a fontana preparato e curato alcuni anni fa dalla Pro Loco di Cairate (in collaborazione con l’Associazione volontari Contrada della fontanella di Fagnano Olona, del Comune di Cairate e del Comune di Lonate Ceppino). Unisce la fontana di Manigunda a Fagnano Olona con la fontana Romanica a Lonate Ceppino lungo sentieri pedonali.
La strada prosegue decisa verso uno dei punti caratteristici della Ferrovia della Valmorea, un ponte in ferro (8,67). Uno dei pochi rimasti. Dopo un incidente costato la vita a un cavallo, sul ponte è stata posta una stretta passerella in ferro. Il transito in bicicletta è consigliabile scendendo e spingendo il mezzo a piedi. Attenzione, prima di iniziare la traversata a verificare la presenza altre persona già sul passaggio, per evitare problemi in fase di incrocio.
Dopo il ponte, si entra a Cairate e la via torna a immergersi nella vegetazione, con un tratto in rettilineo lungo una piccola massicciata realizzata appositamente. Poco più avanti, sono visibili in lontananza alcuni edifici industriali abbandonati, mentre si costeggiano dei caseggiati sempre riferiti al periodo industriale (9,11). E’ il preludio a uno dei passaggi più suggestivi.
Quando lo scenario inizia ad aprirsi si scorge infatti il ponte di Cairate (9,52), a lungo l’unico della Valle prima del recente arrivo di Pedemontana (il cui transito è a pagamento), in una visione da sotto decisamente insolita di uno dei punti più conosciuti della zona.
Il ponte segna il culmine di una zona industriale quasi tutta in avanzato stato di abbandono, per gran parte dominata dagli scheletri della ex Cartiera Vita-Mayer (10.25). In prossimità di via Barlan, la strada provinciale di accesso a Cairate, si costeggia sulla destra la stessa via che prende il nome XX Settembre e subito dopo divente Via per Lonate.
A metà di questo tratto merita attenzione sulla sinistra la piattaforma girevole per i treni, un’altra importante testimonianza (10,51). Recuperata grazie all’opera del Gruppo Alpini di Cairate, è ora accessibile anche dalla strada. Poco più avanti, dopo un vecchio serbatoio per l’acqua alle locomotive(10,79), il passaggio più delicato di tutto il percorso. Si transita infatti lungo un tratto stretto in asfalto, al fianco della Strada Provinciale 2 in direzione di Lonate Ceppino. Con la dovuta attenzione alle uscite dalle proprietà private, si prosegue fino al ponte stradale sull’Olona (11,12).
L’ingresso nel Comune di Lonate Ceppino segna anche il confine del Parco RTO, con la relativa segnaletica escursionistica anche per altri percorsi oltre alla ciclopedonale.
Subito dopo il ponte, si attraversa con molta attenzione un tratto di strada molto veloce, per proseguire il tracciato a fianco di via Molino Lepori, che prende il nome da uno dei mulini più famosi della Valle. Si prosegue risalendo il fiume sulla destra lungo l’argine. In alternativa è comunque percorribile anche via Molino Lepori, alla quale il tracciato si ricongiunge dopo alcune centinaia di metri (12,07).
Nei pressi del ricongiungimento, sulla destra parte una ripida salita con fondo in cemento. È via della Fontanella, verso una fontana di architettura, ma non di età, Romanica che il comune di Lonate Ceppino ha di recente ristrutturato. Per visitare il reperto archeologico è consigliabile lasciare le biciclette all’inizio della salita e percorrere a piedi il breve tratto fino alla fontana.
Proseguendo invece per qualche centinaio di metri ancora, quando la strada asfaltata piega a destra con un tornante (via Bestetti), si imbocca a sinistra via Lonate Ceppino che attraversa il fiume e si porta sulla sponda opposta della Valle in territorio di Castelseprio (12,40). Per una sosta, è disponibile il Pub Kapuziner, nelle cui vicinanze si è tenuta la prima edizione di Insubria Bike Festival.
In prossimità dell’ex casello in fase di recupero da parte dell’Associazione Amici della Valmorea (12,52), riprende il percorso protetto. Subito dopo ci si immerge nuovamente in mezzo ai boschi (via Crotto Valle Olona). Nonostante i divieti, non è raro il passaggio di moto da cross o enduro. Di conseguenza, i rischi non sono del tutto assenti, ma il contesto naturalistico complessivo resta interessante.
Al termine di questo lungo tratto boschivo, con alcune interessanti deviazioni a ridosso del fiume (13,31), si attraversa una strada asfaltata (via Molino Zanchetto) per ritornare subito nel bosco (13,74). A sinistra, la via permette di accedere all’abitato di Castelseprio e alla relativa zona scavi. In un piccolo avvallamento, sede di un ruscello, una curiosità: tracce di un binario ormai sepolto dalla terra, prima di imboccare un lungo rettilineo e sboccare nella valle di Castelseprio, in prossimità di Torba.
Proseguendo tra filari di alberi lungo la massicciata, si incontrano le prime case della frazione, fino a incrociare la Strada Provinciale 66, via Cesare Battisti, il cui accesso è spesso reso problematico da auto posteggiate davanti alla sbarra(14,52).
Superata la SP 42, si entra nel Comune di Gornate Olona e si costeggia un vecchio complesso industriale, ma è sulla sinistra che è necessario rivolgere la propria attenzione. A pochi metri dalla pista ciclopedonale sorge infatti il complesso del Monastero di Torba (14,77), in gestione al FAI e di recente riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’Unesco insieme alla zona scavi di Castelseprio nell’ambito del sito seriale Italia Longobardorum.
Il complesso, alla domenica spesso sede di iniziative, merita una visita. Per gli interessati, all’interno si trova anche un ristorante.