Fagnano OlonaNotiziarioPista ciclopedonale

Più di progetti e buona volontà, l’importante è condannare

La realizzazione dell’area Umida a Fagnano Olona e la manutenzione alla pista ciclabile scatenano i giustizialisti virtuali di turno

La differenza di vedute è uno dei patrimoni più importanti della razza umana. Almeno, fino a quando resta nei confini di u civile scambio di opinioni. Cosa che avviene molto più di quanto si possa pensare guardando alle risse da bar, reali e virtuali, riportate tutti i giorni sulla cronaca. Aspetto ben più grave, diventata la regola sui social network, a partire da Facebook e dove la Valle Olona non può chiamarsi fuori.

Suo malgrado, perché i lavori lungo la pista ciclopedonale della Valle Olona avviati la scorsa primavera e conclusi a ridosso dell’estate tutto si poteva pensare tranne portassero a un nuovo pretesto per gli infallibili giudici e giustizialisti di turno. Secondo copione, senza la minima conoscenza dei fatti reali.

Sulla effettiva opportunità di realizzare un’area umida molto più presunta che reale nell’area intorno al Mulino Bosetti si può discutere a lungo. Certamente preziosa come oasi naturale lontano dal traffico, la volontà di farne una sorta di habitat legato all’acqua è effettivamente forzata.

Più ancora dell’area umida, artificiali sono le condanne

Gli stagni del recente passato erano infatti tutt’altro che naturali. Frutto di una combinazione eccezionale, tra un periodo prolungato di piogge intense e soprattutto la necessità del vicino tiro al piattello di scaricare l’acqua accumulata nella buca della fossa a seguito dell’innalzamento della falda.

La soluzione provvisoria era stata proprio travasare queste acque, peraltro di rara purezza nella zona, nel prato vicino. La conformazione concava e il sovraccarico di liquido hanno fatto il resto.

Una volta risolto il problema però, l’afflusso è cessato. Il calo progressivo delle piogge ha fatto il resto, relegando l’area di fatto a zona occasionale di spaglio per le acque, molto meno pure, dell’Olona.

Ogni progetto può aiutare la Valle Olona

Tuttavia, l’impegno del progetto va apprezzato. Dopo anni, si è tornati a pensare all’Olona. Forse non era la priorità, forse il progetto si poteva stare meglio, ma si è fatto. Con fondi a quello dedicati e non spendibili altrove. Stare a guardare e criticare è certamente molto meno lodevole.

Nell’occasione, oltre allo scavo di due buche per scendere ad altezza falda e sperare di poter creare una zona umida, a due postazioni di osservazione, si è scelto di rifare il fondo al relativo tratto di pista ciclopedonale.

Non fosse mai stato fatto. Nel deliro giustizialista di Facebook, la manutenzione di un tratto a rischio per buche, crepe e cedimenti, del fondo come della ringhiera, è stato preso di mira dai soliti isterici come ennesimo attacco alla natura.

Spingendosi fino ad accusare i lavori di un fatto spiacevole. Fino a prova contraria, però del tutto naturale. L’albero cresciuto negli anni in modo particolare, a fare da ponte su ferrovia e ciclabile, ha ceduto. Peso, età e forma insolita con buona probabilità hanno formato una combinazione micidiale. Il terreno sempre più secco ha probabilmente contribuito.

Condanna senza appello e senza conoscenza

Niente di tutto questo però, è passato per la testa di chi non ha perso un secondo prima di lanciare senza esitazione l’accusa di aver tagliato lo storico albero solo per rifare l’asfalto. Naturalmente cogliendo l’occasione per prenderla con i ciclisti, pretesto sempre utile a guadagnare consensi. Ignorando allo stesso modo come in realtà il fondo sia stato rifatto nello stesso asfalto di come si presentava in origine, una decina di anni fa abbondanti, e inevitabilmente deteriorato dal tempo. Rendendo di fatto più sicuro il transito a tutti, pedoni compresi.

Passando da quelle parti e ripensando a tutto questo, mentre ora si passeggia tranquillamente, viene talvolta da chiedersi se valga veramente la pena di dedicare tempo, denaro e passione alla Valle Olona. La risposte si spera continui a essere sì, anche solo per non darla vinta ai disfattisti da tastiera.

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