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Quello scarico simbolo del vero pericolo dell’Olona, l’arrogante ignoranza

L’impulso a cercare e condannare a ogni costo ogni scarico abusivo nell’Olona porta a preoccupanti situazioni paradossali

Uno dei principali problemi dell’Olona non è solo essere circondato da Comuni molto più propensi a una tranquilla letargia rispetto al rischio dell’azione. Come insegna l’ultimo caso di presunta denuncia sull’inquinamento, è una micidiale combinazione di ignoranza e arroganza.

L’ultimo segnale di una situazione orma regolarmente nota ha origine da un articolo de La Prealpina, dove ancora una volta si parla di comparsa di schiume oltre il già solito livello di intolleranza e di relativi scarichi abusivi. In un corso d’acqua da lungo tempo ormai oggetto di maltrattamenti vari, vedere comparire schiume e assumere colori innaturali è un attimo.

Basta infatti un periodo di siccità per diminuire la portata e di conseguenza aumentare la concentrazione di inquinanti. Oppure, un sovraccarico dei depuratori, o un semplice calo di prestazioni dovuto a varie ragioni, tecniche, ambientali o di semplice manutenzione.

Per quanto sgradevoli e deprecabili, le schiume tuttavia non sono il problema peggiore dell’Olona. Danni peggiori possono fare per esempio approssimazione e disinformazione. Esempio tra i più evidenti e frequenti degli ultimi anni, una fotografia.

Un potente getto d’acqua in uscita da un impianto industriale a Solbiate Olona. Ben visibile da chiunque di passaggio lungo la pista ciclopedonale, a diversi metri di altezza sopra il livello del fiume per non finire sommerso durante le piene. Soprattutto, pochi metri dopo uno dei salti più alti di tutto il corso dell’Olona.

Risultato, uno dei punti dove la formazione di schiume raggiunge i massimi livelli. Regolarmente, sotto l’impulso del giustiziere di turno, viene additato come responsabile principale degli scarichi, condannato senza appello quale simbolo degli inquinatori irresponsabili.

Nessuno, o quasi, disposto a riflettere almeno qualche secondo. Per esempio, a chiedersi se uno scarico realmente abusivo possa essere così in bella vista. Oppure, considerata la inequivocabile provenienza, quanto sprovveduta potrebbe essere un’azienda di tale dimensione a comportarsi in modo così sfacciato.

Peggio di ogni altra cosa, tra questi anche un Sindaco. E non uno qualsiasi, il Sindaco di Cairate Paolo Mazzucchelli, anche Presidente di Alfa. Proprio la società incaricata di gestire servizi e infrastrutture idriche, tra cui scarichi e depuratori lungo l’Olona. Come segnalato dai diretti interessati in buona fede infatti, la foto arriva direttamente da lui, a corredo di un articolo dove si parlava espressamente di scarichi abusivi.

Non esattamente una mossa vincente, da chi negli ultimi dieci anni si è sempre dichiarato intenzionato a imprimere una svolta al corso dell’Olona e della relativa Valle. Recupero della Cartiera di Cairate, ripristino della Ferrovia Valmorea e sostegno all’Ecomuseo inclusi.

Per la cronaca, lo scarico in questione è l’acqua in uscita dal depuratore privato della relativa azienda. Acqua prelevata, usata, trattata e rimandata al fiume con buona probabilità più pulita di quando entra nella condotta. Se a tutte le altre aziende fosse chiesta la stessa cosa, molti problemi sarebbero risolti.

Quanto alle schiume, basta un semplice esperimento. Riempite un lavandino fino a metà di acqua. Poi versate dell’abbondante bagno schiuma o sapone liquido. Quindi, aprite l’acqua. Quasi certamente la formazione di schiume sarà immediata. A questo punto basterebbe domandarsi: il problema è l’acqua che esce dal rubinetto o quella già nel lavandino?

Aggiornamento del 21/4/2021

Di seguito, la precisazione del Presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli su quanto scritto nell’articolo. Da apprezzare prima di ogni altra cosa, la disponibilità a un confronto diretto.

In riferimento all’articolo “Quello scarico simbolo del vero pericolo dell’Olona, l’arrogante ignoranza” dove mi si cita come persona che avrebbe inviato la foto di uno scarico indicato come abusivo; mi permetto di segnalare che NON ho mai indicato quello scarico come abusivo ma, bensì, come scarico autorizzato da dove, quel giorno, probabilmente usciva una concentrazione di tensioattivi da verificare (si noti la schiuma subito dopo l’ingresso dello scarico nel fiume). Ho anche specificato all’Avv. Franco Brumana, mio interlocutore nella chat oggetto dell’invio della fotografia, che si sarebbero fatte verifiche perchè non era possibile stabilire se la concetrazione dei tensioattivi fosse imputabile a quello scarico oppure la schiuma fosse il frutto dell’incamerare aria dopo il “salto” dell’acqua in ingresso Olona.

Sperando di avere chiarito l’equivoco, porgo cordiali saluti

Paolo Mazzucchelli

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