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Dal cane allo spaccio, la maleducazione non fa differenza

Dagli escrementi animali a persone che ragionano come escrementi, tante ragioni per le quali arroganza e prepotenza stanno avendo la meglio

Quando di mezzo ci sono escrementi, non necessariamente animali, non sono mai bei discorsi. Tuttavia, a volte è utile parlarne, anche solo per capire il livello medio della condizione di prepotanza attuale con il quale anche la Valle Olona deve fare i conti.

Anche se il riferimento va inteso nel senso più esteso del termine, lo spunto iniziale è decisamente diretto. Qualche tempo fa, a Gorla Maggiore è stata inaugurata una delle opere più interessanti dal punto di vista del territorio, il sentiero dal fondovalle alla Chiesa di San Vitale con annesso un grazioso punto panoramica sull’area del Mulino Bosetti.  

Questa volta ottimo esempio di concretezza e pragmatismo, sfruttando l’indotto di frequentatori della pista ciclopedonale e dell’area di Calipolis per proporre una variante, non ha tardato ad attirare anche i meno educati. Non solo per le inevitabile tracce di mozziconi, cartacce e altri rifiuti prontamente abbandonati quasi a voler marcare il territorio. Presto infatti hanno fatto la comparsa segnali più evidenti ma altrettanto sgradevoli.

Ai resti organici di cani si sono aggiunti anche quelli dei cavalli. Come in tante altre circostanze, in nessun caso nessuno disposto ad ammettere colpe o leggerezze. Come sempre più spesso, tutti pronti semmai a rilanciare e accusare altri.

Oltre al fatto sgradevole in sé, nel pieno rispetto di una delle peggiori abitudini italiane del “tanto c’è chi fa di peggio”, l’arroganza di turno sta raggiungendo nuovi livelli record anche dalle nostre parti.

Così, a chi lascia cacca di cane sparsa ovunque, preferibilmente sul passaggio di altri, non si può dire niente perché i proprietari dei cavalli ne lasciano molta di più. Ai cavallerizzi è vietato avanzare qualsiasi osservazione perché semmai ci sono un sacco di pedoni e runner che occupano sempre tutta la strada. I quali non esisteranno a prendersela con i ciclisti sempre di corsa.

A loro volta, pronti a scaricare responsabilità sulle moto incuranti di ogni sorta di divieto e danneggiamento per fare i propri comodi lungo boschi e sentieri. A loro giudizio, pienamente autorizzati dalla presenza di chi negli stessi posti ci abbandona carichi di rifiuti, meglio se tossici.

Gli imbecilli che usano i boschi come discariche anche quando la discarica è più vicina non perdono tempo ad accusare gli spacciatori di essere il vero e unico problema. I quali a loro volta se ne fregano di tutto e di tutti e proseguono indisturbati, o quasi.

Il problema vero è che non esiste un problema più grave di altri. Tutti, ma proprio tutti quelli elencati contribuiscono a rendere invivibile il territorio e a formare qual’immagine poco edificante della Valle Olona.

Chiunque fosse disposto a dimostrare il contrario, ha modo di farlo. Dal mettersi intasca fazzoletti usati, non gettare mozziconi, usare sempre e comunque sacchetti per qualsiasi tipo e dimensione di escremento, rispettare leggi e regole elementari di civile convivenza, ha diritto di parlare. Per gli altri, si potrebbe cominciare a farsi vedere meglio. Da uno bravo, però.

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