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Il regalo di Giulia per l’Ecomuseo, tesi d’amore dal territorio

Nel lavoro della giovane laureata anche la mappatura della Valle Olona. Un servizio al territorio, in attesa di più trasparenza istituzionale

È un bel regalo di Natale quello arrivato all’Ecomuseo proprio in questi giorni. Dopo un anno di lavoro impegnativo, reso ancora più difficile dalla situazione imprevista, Giulia Finardi ha portato a termine con successo il proprio progetto di tesi, “Un Ecomuseo come strumento in più alla portata di tutti per riscoprire e difendere un territorio. Un caso attuale, il progetto della Valle Olona”.

Il lavoro è risultato di un grande entusiasmo messo in campo da Giulia, trasformato presto in impegno concreto. Facile immaginare gli imprevisti di condurre ricerche sul territorio proprio a partire dallo scorso mese di marzo. Niente però, di abbastanza arduo da impedire il raggiungimento dell’obiettivo.

Un traguardo importante anche per l’Ecomuseo della Valle Olona. Oltre alla soddisfazione di essere stati selezionati come partner per il lavoro, con la possibilità di raccontare in dettaglio il progetto, impagabile è quanto resterà in mano all’Associazione e al territorio.

Buona parte della tesi ha infatti riguardato la mappatura della Valle Olona. Vale a dire, la ricerca, raccolta e sintesi di informazioni su beni materiali e immateriali (usi, abitudini, tradizioni, leggende, ecc.), da riassumere in una serie di schede. Un passaggio indispensabile in prospettiva della fondazione ufficiale dell’Ecomuseo. Uno dei requisiti essenziali indicati infatti da Regione Lombardia per il riconoscimento.

Nonostante le ben note cause di forza maggiore abbiano dilatato i tempi del lavoro, l’entusiasmo non è mai venuto a mancare. All’impossibilità di accedere materialmente a biblioteche e di incontrare le memorie storiche del territorio, si è prontamente sopperito con tanta attività online e telefonica, sfruttando le finestre di libera circolazione per l’approvvigionamento dei testi e la necessaria verifica del materiale raccolto.

Per Giulia Finardi, un importante traguardo raggiunto, coronato da una meritatissima votazione di 103, ma solo il primo di un’auspicabile carriera brillante. Quanto sia valido il lavoro, lo dimostra l’interesse pressoché immediato da Amministrazioni anche lontane, desiderose di studiare il lavoro svolto e il progetto.

Per l’Ecomuseo, un’importante iniezione di fiducia al termine di un altro anno difficile, e non certo per l’emergenza sanitaria. Una volta di più infatti, a fronte di un interesse popolare diffuso e consolidato,  l’Associazione  è costretta a prendere atto dell’atteggiamento poco trasparente sul fronte amministrativo.

Le tante, troppe promesse, continuano infatti a cadere nel vuoto, goffamente nascoste dietro rinvii infiniti e scarico di responsabilità tra Sindaci. All’apparente invito a proseguire l’impegno, si contrappone di fatto un ostruzionismo dal sapore di regolamento di conti politico, sulla pelle dei volontari.

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