Ferrovia della ValmoreaNotiziario

Salvo propaganda, la Valmorea è sempre più sul binario morto

Dopo parecchio tempo, troppo, si sente ancora parlare di Ferrovia della Valmorea. Dopo le rinnovate promesse risalenti ormai a più di un anno fa, sul progetto è nuovamente calato un silenzio troppo prolungato per essere ricondotto alla semplice emergenza sanitaria in corso.

Ancora peggio, interrotto in modo del tutto estraneo a qualsiasi attività presente sul territorio. Ancora una volta, un’attenzione dal sapore prevalentemente politico, estratta all’occorrenza dal cilindro delle buone intenzioni.

L’argomento torna infatti di attualità a seguito di un ‘ordine del giorno del Consiglio Regionale della Lombardia, approvato nei giorni scorsi. Protagonista, il consigliere del PD Angelo Orsenigo, con l’obiettivo dichiarato di un «rilancio a favore di turismo, lavoro e territorio».

Uscita fuori dai binari

Per chi ha seguito le vicende della Ferrovia della Valmorea negli ultimi decenni, difficile non restare perplessi. Si tratta infatti di una dichiarazione totalmente in contrasto con le intenzioni più volte manifestate di concentrarsi su un recupero a uso turistico.

Troppo costosi rispetto ai potenziali benefici e con un impatto troppo alto sul territorio sono infatti state valutate più volte le conseguenze di un intervento più imponente del semplice trasporto turistico, più libero da tempi di percorrenza e afflussi massicci.

Visibilità a spese della Valmorea

Ancora una volta quindi, una dimostrazione della totale mancanza di collaborazione sul territorio, dove a seconda del proprio interesse, Sindaci, Assessori e Consiglieri di ogni ordine e grado ogni tanto si ricordano della Ferrovia della Valmorea solo a titolo di propaganda.

Rigorosamente, sgomitando per mettersi in mostra, dichiarando pubblicamente la massima disponibilità a collaborare con chiunque possa tornare utile a raggiungere l’obiettivo, salvo poi agire solo nel proprio interesse non appena voltate le spalle.

Giusto per rendere l’idea, la Ferrovia della Valmorea sta ancora aspettando i risultati di una promessa lanciata più volte una decina di anni fa da un Sindaco che l’aveva indicata come obiettivo primario assoluto del proprio mandato, assumendola anche quale scusa per non impegnarsi in altri progetti di collaborazione sul territorio.

Una sensazione confermata ancora di più da un altro fatto successo in questi giorni. L’Associazione Club San Gottardo, responsabile del servizio di trasporto turistico fino a quando è stato effettuato, ha trasferito tutto il materiale storico da Mendrisio alla nuova sede di Biasca, da tutt’altra parte rispetto al capolinea nel Canton Ticino.

Un’operazione passata sotto totale silenzio in Italia, e anche per questo significativa. In questo modo infatti, si chiude un periodo storico della partecipazione fondamentale del Club San Gottardo sul territorio della Ferrovia della Valmorea e si abbattono le speranze di rivedere i vecchi treni a vapore in direzione di Castellanza.

Affiancata al silenzio ormai cronico di Ferrovie Nord, proprietaria dell’infrastruttura, sull’argomento, difficile immaginare un futuro per la linea tanto amata dalla popolazione locale.

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