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Autunno incerto a Varese e dintorni, e non per il meteo

Industria e artigianato rallentano il passo, confermando una tendenza annuale al ribasso e con prospettive sempre più incerte

Per chi vive in provincia di Varese, non sarà necessariamente un ritorno dalle vacanze tra i più felici. E non per la prospettiva di dover riprendere a lavorare, perché il vero pericolo è di vedere tornare in discussione posti di lavoro e crescita economica faticosamente ricostruiti negli ultimi anni.

Secondo l’analisi congiunturale elaborata dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio, nel secondo trimestre infatti, l’indice di produzione industriale varesino ha fatto segnare un -0,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato, espressione della variazione nel tempo del volume fisico della produzione effettuata dalle aziende, è per la seconda volta consecutiva in terreno negativo, riflettendo un rallentamento avviatosi a fine 2018.

«Il nostro sistema produttivo, fortemente interconnesso con l’economia internazionale – segnala Fabio Lunghi, Presidente della Camera di Commercio di Varese -, risente di quei venti contrari che accrescono il rischio di una revisione al ribasso delle previsioni e di un sistema politico nazionale non ancora capace di inviare segnali concreti al mondo imprenditoriale».

Una situazione inevitabilmente pronta a ripercuotersi sulle aspettative degli imprenditori stessi, alle prese con un contesto geo-politico interno e internazionale instabile e con le guerre tariffarie in corso. «Il tutto contribuisce a una decelerazione di quell’export – prosegue Lunghi, da sempre il volano del modello economico varesino, costituendo oltre il 43% del fatturato industriale». 

Il rallentamento registrato nel secondo trimestre colloca Varese a metà di una classifica della produzione industriale lombarda, con una media del  -0,9%. Se Lecco fa registrare la performance peggiore, con – 4,6%, al contrario nel secondo trimestre dell’anno la congiuntura migliore è stata quella della provincia di Lodi (+4,9%).

Ancora peggiore la situazione nel comparto artigianato. Nel periodo compreso tra aprile e giugno, le nostre imprese hanno registrato una decrescita produttiva dello 0,8%, pur in un contesto lombardo capace di tenere il passo (+0,2%).

A fronte di questa situazione, si riduce il fronte degli ottimisti: solo il 16% degli imprenditori industriali, dichiara che nel prossimo trimestre la produzione sarà in aumento. La previsione di stabilità è indicata dal 63% degli interpellati durante l’indagine congiunturale, mentre il 21% prevede un andamento negativo. Tra gli imprenditori artigiani, poi, queste percentuali sono ulteriormente al ribasso: qui, ben il 32% vede tinte fosche.   

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