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Soddisfatti, sollevati, ma non certo sorpresi dall’ondata di provvedimenti

Il punto di vista dell’avvocato Franco Brumana sulle ultime vicende giudiziare del varesotto e dell’Olona, con le possibili ripercussioni

Di fronte agli eventi giudiziari degli ultimi giorni, con un vero e proprio terremoto sulla politica locale, chi segue da vicino le vicende dell’Olona e tutto quanto gli ruota intorno, difficilmente risulterà sopreso.

La sensazione emergente da chi in qualche modo ha avuto contatto con gli ambienti ora sotto pressione, probabilmente è più orientata al sollievo. Per diverse ragioni

Prima di tutto, perché finalmente si è visto agire contro un sistema del quale si sentiva da tempo la presenza ma al non si riusciva mai a dare forma, risultando quindi impossibile da contrastare.

Poi, anche per poter prendere atto di come la prolungata situazione di immobilismo e troppo spesso conclamata inadeguatezza a più livelli non fosse frutto (solo) di incompetenza, ma ci fosse dietro l’intenzione di dedicare le attenzioni altrove.

Su questa linea si schiera anche Franco Brumana,uno dei maggiori rappresentanti quando si parla di recupero dell’Olona. Inteso, importante ribadire, nient’altro di una normale svolgimento dei compiti assegnati ad Amministratori Regionali, provinciali, locali e rispettive cariche nelle varie aziende collegate.

Così indatti valuta la situazione l’Avvocato coordinatore del Gruppo Amici dell’Olona.

Gli arresti dei politici e degli amministratori locali varesini non sono sorprendenti.  Sapevamo, come lo sapevano tutti coloro che seguivano le vicende politiche del Varesotto , quanto questo territorio presentasse segnali evidenti di una diffusa illegalità. Non a caso, qualche tempo fa in un nostro scritto lo avevamo considerato la Terra dei fuochi della Lombardia.

Era notorio quanto Nino Caianiello, ora arrestato, disponesse di un’anomala influenza sulla politica varesina e in particolare sulla politica idrica, estesa anche alle forze apparentemente avversarie .

Il suo nome veniva infatti  sussurrato sommessamente e certi comportamenti di politici locali venivano spiegati qualificando costoro come “uomini di Caianiello “

Tra gli indagati  è addirittura presente l’amministratore delegato di Alfa srl, la società pubblica incaricata di impiegare somme enormi sia per le attività di depurazione sia per l’acquisizione delle reti idriche e fognarie . 

Risultano indagati anche un consigliere di amministrazione di ATO, l’azienda speciale della Provincia con il compito di programmare e verificare le attività di Alfa srl nonché un amministratore della stessa  Alfa srl e un amministratore di Prealpi Servizi, che gestisce in appalto i depuratori del bacino dell’Olona.

Non sappiamo se costoro siano responsabili dei reati a loro attribuiti e attendiamo che la giustizia faccia il proprio corso. A due di questi indagati possiamo anche riconoscere di essersi comportati meglio di tanti altri nei confronti del nostro fiume .

Il problema per noi interessante però non è la loro responsabilità penale, ma la generalizzata illegalità che si manifesta con i reati di inquinamento compiuti impunemente ogni giorno, con la mancanza di controlli, con l’impunità dei responsabili, con l’estrema tolleranza nei loro confronti e con una molteplicità di fatti, di omissioni e di ostacoli all’esecuzione del Piano Stralcio per le importanti opere sui depuratori, già finanziato ma stranamente ancora al palo.

A mio avviso, un coacervo di interessi personali o di gruppi e la ricerca di posizioni di potere strategiche nei futuri importanti appalti hanno impedito  il risanamento del nostro fiume, che sta avviandosi lentamente solo per le costanti pressioni da noi esercitate.

L’inchiesta in corso ha solamente sfiorato la politica idrica varesine e le sue evidenti anomalie. L’Olona necessita di legalità quale presupposto indispensabile di una rapida rigenerazione. Per questa ragione, la Procura dovrebbe estendere le indagini all’inquinamento del fiume e ai comportamenti che ostacolano la soluzione.

Ora, è necessario che la Provincia di Varese sostituisca immediatamente gli indagati e dia un immediato segnale di cambiamento del proprio atteggiamento sulle questioni dell’Olona .

Ci appelliamo in proposito al presidente della Provincia e al presidente di Alfa srl, che negli ultimi tempi hanno dato prova di interesse verso il fiume. Occorre che ora intervengano in modo rapido e molto deciso.

In caso contrario, riprenderemo la nostra richiesta alla Regione di commissariamento della Provincia di Varese affinché un commissario ad acta provveda agli atti i dovuti e all’esecuzione  senza ulteriori ritardi del Piano Stralcio .

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