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Dopo anni di parole, gli interessi scorrono lontano dall’Olona

Pochi fatti nel bilancio della Commissione Ambiente, con un brutto finale lontano dal fiume

Con la fine del mandato in Regione Lombardia, anche per le vicende legate all’Olona è il momento di tracciare un bilancio. Tirate le somme, non c’è molto da stare allegri. Guardando agli ultimi cinque anni infatti, lungo il fiume è cambiato poco o niente. In compenso, si è fatto un gran parlare, nel pieno rispetto delle peggiori abitudini della politica, anche locale.

La buona notizia arriva invece dal territorio. Nel giro di pochi mesi, la dimostrazione di dove si possa arrivare con buona volontà e interesse collettivo prima di quello personale è riuscita nel difficile intento di smuovere qualcosa anche a livello istituzionale. Se questa spinta troverà la forza di non esaurirsi, è lecito aspettarsi cinque anni almeno movimentati.

Il bilancio negativo è tutto della Commissione Ambiente e Protezione Civile. A parte la grande disponibilità di facciata nell’incontrare, o più esattamente audire per usare i suoi stessi termini, chiunque lo chiedesse, alla fine non si è andati. L’infinita serie di incontri ha certamente permesso di conoscere il problema in ogni dettaglio. D’altra parte, i rischi di multe dall’Unione Europea per il risanamento rinviato a oltranza, si presume fossero comunque noti agli Amministratori di competenza. Soprattutto dai rappresentati della Commissione legati al territorio, con il Presidente Luca Marsico di Forza Italia prima di tutto, ma anche da altri componenti, a partire da Paola Macchi del Movimento 5 Stelle. Anche per questo, vedere cinque anni di lavoro sfociare in una Risoluzione, un atto totalmente privo di impegni concreti, è difficile da considerare un traguardo.

A meno che tutto fosse studiato esclusivamente in ottica di campagna elettorale. È esattamente il sospetto emerso negli ultimi mesi, dove la grande attenzione è stato gradualmente dirottata lontano dall’Olona. Quattro anni abbondanti di lavoro sul territorio si sono così trasformati in un ottimo bacino di potenziali voti. Dagli incontri nei paesi e alle audizioni si è arrivati a un evento finale in grande stile, lontano dall’Olona, dove la voce del territorio, la stessa fino a quel momento inseguita, è stata liquidata senza tanti complimenti. Scelta tatticamente legittima, così come appare tuttavia altrettanto legittimo mostrare perplessità nel vedere affidata la rappresentanza a personaggi noti proprio per averlo sfruttato, il territorio. Soprattutto, per non aver mai dedicato alcuna attenzione al fiume, se non in occasione di eventi mediatici.

Una sensazione sempre più confermata a ogni passaggio di una campagna elettorale dove la Valle Olona, dopo essere stata ufficialmente seguita per anni, ora si trova in un angolo. Peggio ancora, sfruttata appunto per obiettivi personali. La migliore dimostrazione, la presenza di un solo candidato della zona tra tutte le liste.

Se sul fronte politico questo probabilmente non porterà a grandi cambiamenti, segnali invece incoraggianti arrivano proprio dal territorio. La vera ondata di ottimismo è quella prodotta dagli Amici dell’Olona. A dimostrazione della differenza tra parole e fatti, in poco più di un anno il Comitato spontaneo è riuscito a ottenere più risultati di un intero mandato regionale. Se infatti i Comuni meno attenti stanno restituendo i fondi per la depurazione ai legittimi proprietari, se gli Enti preposti agli intereventi non si preoccupano più solo della burocrazia, il merito è tutto della gente dell’Olona. Questa sì trasparente, come dovrebbe essere l’acqua dell’Olona tutti i giorni.

 

Giuseppe Goglio
giuseppe@valleolona.biz

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