NotiziarioValle Olona

Solo un gioco di squadra può salvare la Valle Olona dalla piaga rifiuti

Poche e disorganizzate le azioni contro un fenomeno troppo spesso incontrollato e incontrastato

C’è un problema in Valle Olona la cui dimensione sta aumentando di giorno in giorno in misura preoccupante e del quale sembrano essersi accorti più gli abitanti civili di chi invece dovrebbe tutelarli. Una questione senza alcuna discriminazione tra dimensioni dei paesi, colori delle rispettive Giunte e confini amministrativi. L’abbandono dei rifiuti lungo le strade, nei prati, nei campi e nei boschi ha infatti raggiunto livelli preoccupanti come raramente visto in precedenza. Non c’è infatti ormai centro abitato che possa chiamarsi fuori da questa piaga all’apparenza fuori controllo, troppo trascurata dietro le motivazioni di mancanza di fondi. Più che altro, quasi una resa incondizionata, un’ammissione di non essere all’altezza della situazione nel fronteggiare troppi imbecilli privi di scrupoli nel rovinare il territorio di tutti.

Gli allarmi arrivano ormai da ogni canale e da ogni località. Stampa, Internet, Facebook e ogni altro canale di informazione è ormai regolarmente affollato di denunce accompagnate da foto fin troppo esplicite. All’ignoranza di persone per qualche ragione convinte di poter rovinare un patrimonio di tutti, si accompagna una risposta istituzionale ben al di sotto delle necessità.

Da Marnate a Castiglione Olona, sul social network vengono pubblicate di continuo immagini esplicite. Dalle pagine dei quotidiani, qualche Amministrazione prova ad agire. Cassano Magnago ha addirittura intenzione di  chiudere una delle strade più martoriate. La vera questione però, va oltre.

Proprio qua emerge ancora una volta il limite attuale più grande della Valle Olona, l’incapacità di agire in modo coordinato, riuscendo una volta per tutte a mettere l’interesse del territorio prima di quello della propria Amministrazione. Pensare che ogni paese possa agire da solo (ammesso che abbia realmente intenzione di agire) nella migliore delle ipotesi è una preoccupante carenza di visione. D’altra parte, scaricare le responsabilità sui vicini o sulla sensibilizzazione è un preoccupante segnale di inadeguatezza istituzionale.

Fermo restando la dimensione ormai assunta dalla minaccia, l’unica via d’uscita al momento appare provare a mettersi d’accordo per operazioni di pulizia astese e coordinate, abbinate a una maggiore sorveglianza di tutto il territorio. Iniziative singole rappresentano solo uno spreco delle poche risorse disponibili e dover affrontare una sfida improponibile. Per questo, al di là delle dichiarazioni di circostanza, sarebbe bello per una volta vedere una squadra affiatata passare all’azione. Grande o piccola che sia, purchè possa dare un segnale di presenza. Possibilmente senza tirare per le lunghe come troppi in questi anni hanno voluto fare, in attesa che la vegetazione primaverile arrivi a nascondere una delle vergogne locali.

Per chi se la sente di metterci un contributo, l’unica via è non abbassare la guardia nelle segnalazioni e nelle denunce. Chiunque volesse inviare immagini o altre note utili, ci impegniamo a garantirne la diffusione.

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