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Pillole di Valle Olona antinoia: Palazzo Branda Castiglioni

Forse meno noto della celeberrima Collegiata, il Palazzo Branda Castiglioni offre comunque un contributo fondamentale al valore storico e artistico di Castiglione Olona, e non solo per il nome.

Per chi si prepara a tornare, o a scoprire la Collegiata, una tappa in più da mettere in programma nell’escursione al paese in cima alla Valle Olona.

La struttura del palazzo risale, nelle sue due parti, al XIII ed al XV secolo, in seguito a interventi compiuti dalla famiglia nel corso dei secoli.

La ricchezza dell’abitazione, oggi di proprietà del comune, è data dal fatto che conserva testimonianze concrete ddel cardina Branda Castiglioni, ecclesiastico e mecenate che, nella prima parte del Quattrocento, decise di trasformare il borgo e di disegnare quella che è definita, a buona ragione, la prima città ideale del Rinascimento.

L’interno del palazzo conserva opere di Masolino da Panicale e di Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, che portarono qui la loro esperienza acquisita alla scuola fiorentina di Leon Battista Alberti.

La sala della quadreria conserva alcuni ritratti di famiglia ed alcuni arredi. Al fondo della sala vi è un camino a parte di pregevole fattura.

Proseguendo la visita si entra nella camera del cardinale, che conserva affreschi, la cui attribuzione non è certa, ma che risalgono agli anni a cavallo del 1423. I temi sviluppati in questa camera sono di tipo floreale: alberi da frutto, cartigli con frasi di autori classici, putti in festa.

Foto: Sailko – Wikimedia

Attraverso la porta collocata a destra del letto del cardinale, che risale, in realtà al XVI secolo. Si entra nello studiolo del Branda: qui Masolino affresco la parete di fronte all’ingresso con un paesaggio in cui compare la figura del cardinale in viaggio da Castiglione Olona alla città di Vezprem, in Ungheria, dove il prelato fu legato pontificio dal 1410. Quest’opera ricorda l’affresco di Simone Martini con Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi.

A raccordare i due corpi del palazzo, venne costruito un terzo elemento architettonico che conserva, al piano inferiore, la cappella di San Martino e, al piano superiore, una loggetta che collega le due parti. All’interno di questa cappella sono conservati affreschi che riprendono i temi dell’Apocalisse di San Giovanni, a opera del vecchietta, che la affrescò nel 1437.

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