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Pillole di Valle Olona antinoia: Cotonificio Cantoni/LIUC

Tra i tanti luoghi storici della Valle Olona, il Cotonificio Cantoni a Castellanza si può considerare uno dei meglio conservati.

Soprattutto, perchè diventata parte della LIUC, a dimostrazione delle possibilità di riuscire a convertire edifici di valore senza rinnegare le origini.

Come emerge dalla ricerca di Alberto Pala per l’Ecomuseo della Valle Olona, un ottimo esempio di archeologia industriale.

Con la recessione del settore secondario molti edifici, molto spesso di alto valore architettonico, non hanno più ritrovato un riutilizzo e una valorizzazione. Così, per tutto il fondovalle dell’Olona si scorgono molte aree dismesse dove la vegetazione si sta riappropriando del proprio spazio naturale.

Una piacevole eccezione è l’ex cotonificio Cantoni di Castellanza. Parte dell’ampia area lungo il fiume è stata riqualificata e riutilizzata, specificamente ha trovato sede in questi spazi l’Università Carlo Cattaneo, detta LIUC.

Questo ateneo è nato nel 1991 per iniziativa di diversi imprenditori della provincia di Varese, per questo motivo i corsi di laurea sono strettamente relazionati con il mondo del lavoro e con la realtà imprenditoriale.

L’opera di recupero dell’area in questione e delle sue strutture, che è avvenuta tra il 1989 e il 1991, è stata ideata dall’architetto Aldo Rossi. Il professionista ha rispettato l’architettura esterna degli edifici, modificandone le superfici interne a secondo delle esigenze e assecondandole a un uso didattico. Le costruzioni ristrutturate sono di varia epoca poiché l’area ha subito più di un rifacimento e vari ampliamenti nel corso della sua storia.

Le vicende della famiglia Cantoni, in quest’area di Castellanza, iniziano nella seconda metà dell’ottocento. Con il passare del tempo gli antichi edifici ottocenteschi sono stati abbattuti per far posto a quelli degli anni 1905, 1920 e del 1930, che fu l’anno in cui si completò tutto l’impianto.

Quello che più chiama l’attenzione è sicuramente il corpo centrale, riconoscibile per la monumentale stazza e per i due torrioni che lo rifiniscono. In questo immobile ristrutturato, del 1905, avveniva una imponente opera di filatura.

Le tante tecnologie relative a questo settore produttivo fecero sì che la Cantoni fu considerata una delle imprese più innovatrici e moderne dell’epoca, capace di unire funzionalità e decoro estetico.

Grazie al grande successo imprenditoriale negli anni successivi, oltre alla filatura, la famiglia industriale aggiunse i reparti di candeggio e fissaggio, la sala motori, nuove sezioni di tessitura e filatura ed infine negli anni trenta degli ampi magazzini. Quest’ultimi fabbricati shed abbandonati dal 1988 oggi sono in stato di degrado nel grande parco Juker.

Riferimenti bibliografici: P.Macchione e M.Gavinelli , “Olona: Il fiume, la civiltà, il lavoro”, I Naїf Macchione Editore, 1998

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