Castiglione OlonaNotiziario

Pillole di Valle Olona antinoia: Cartiera Crespi

Oggi è poco più di una rovina, eppure la Cartiera Crespi ha contributio per anni a segnare la vita di Castiglione Olona. Dal punto di vista sociale, non molto lontano da quanto riesce a garantire ancora oggi la Collegiata nel patrimonio culturale.

Considerate le condizioni attuali, una storia letteralmente da scoprire, come ha fatto Alberto Pala in una ricerca condotta per l’Ecomuseo della Valle Olona, prima che nell’area fosse avviato un lungo intervento.

L’area dismessa dal 1990 è ubicata lungo l’argine del fiume Olona e ai piedi della salita del Piccolo Stelvio che conduce a Gornate Superiore. La cartiera è stata costruita negli Anni ’30 del ‘900. In passato però questa zona, nonostante la particolare angustia di questo tratto di valle, ha sempre ospitato attività produttive.

Nel ‘700 si edificò il mulino di proprietà della celebre famiglia Castiglioni che nel 1857 passò nelle mani della famiglia Bianchi. Dal 1920 il luogo perse l’originaria funzione di mulino e con la spinta dell’espansione industriale vide nascere la fabbrica di pettini Ambrosini. Dal 1950 la produzione della carta si sostituì a quella dei pettini e il signor Crespi, originario di Vigevano, diede vita alla famosa cartiera che offrì lavoro e opportunità ai castiglionesi durante gli anni del boom economico italiano.

Il complesso di edifici rispecchia l’architettura tipica delle filande ottocentesche. Le costruzioni nonostante lo stato di abbandono rievocano il modo di vivere in questo territorio. Anche se in parte coperta dalla vegetazione riparia, tutt’oggi s’intravede la originaria residenza del capo officina. Questo lavoratore, a causa del carico di responsabilità, abitava con la famiglia in tale dimora contigua allo stabilimento. La vita quotidiana di questa famiglia proseguiva inevitabilmente nei 7.872 mq di superficie della cartiera, dato che l’impervio fondovalle non offriva altre opportunità.

Il paese di Castiglione Olona, all’epoca della cartiera Crespi, si stava sviluppando sul colle e in una forma naturale stava abbandonando il malagevole fondovalle.

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