NotiziarioSolbiate Olona

Pillole di Valle Olona antinoia: Cotonificio Ponti

Oltre ai mulini, nel periodo industriale la Valle Olona deve le proprie fortune alla produzione di carta e filati. Accomunati dalla forza prodotta dal corso d’acqua, oggi tutto questo è stato da tempo accantonato con l’arrivo dell’energia elettrica.

Tra le tante tracce ancora presenti, il Cotonificio Ponti di Solbiate Olona è la testimonianza più importante della produzione di cotone, capace per anni di dare lavoro anche ai paesi vicini.

La storia raccontata da Antonello Colombo per l’Ecomuseo della Valle Olona, ebbe inizio nel 1817 con l’acquisto, da parte di Andrea Ponti, del Mulino Custodi, il cui cambio d’uso, da macina per il grano a forza idraulica, avvenne nel 1821. Il 23 agosto 1823 si avviò la lavorazione di cotone a Solbiate Olona.

Era già una realtà importante con 153 operai di cui 12 donne. Andrea Ponti J. rinnovò profondamente la filatura introducendo l’illuminazione a gas, una vasta tintoria e una tessitura. Dal 1862 al 1867 furono fatte continue modifiche sia nello stabilimento sia sul corso del fiume.

Nel 1888 morì Andrea e subentrò il figlio Ettore il quale dotò l’opificio di un impianto di energia elettrica che consentì un forte ampliamento dei reparti di filatura e tessitura.

Nel 1902 la filatura entrò a far parte della Società Anonima Cotonificio Furter, ma ne uscì dopo circa un decennio a seguito di una grave crisi internazionale, e il 28 luglio 1914 venne fondata una società anonima apposita: la Società Anonima Cotonificio di Solbiate.

Con l’avvento della prima guerra mondiale il Cotonificio si trovò ad affrontare da un lato un’ingente richiesta di forniture belliche, e dall’altro la scarsità di materia prima, combustibile e manodopera maschile, situazione ottimamente affrontata dal direttore tecnico Alfredo Tobler.

Il Cotonificio non trascurò neppure in questo periodo il legame con la comunità solbiatese e si impegnò molto nel sostegno delle famiglie dei richiamati, dei militari e dei prigionieri.

L’espansione continuò fino alla prima metà degli Anni ’60, poi iniziò il declino del tessile che coinvolse anche il Cotonificio. La crisi peggiorò negli Anni ’80 finchè, anche a causa degli enormi danni subiti dall’alluvione del 1992, il 13 marzo 1993 si concluse l’importante storia del Cotonificio di Solbiate.

Attualmente, la struttura è di proprietà privata e viene aperta in parte al pubblico in occasione di alcune manifestazioni.

A febbraio 2018 una parte della struttura è stata colpita da un incendio, del quale sono ancora ben visibili le tracce lungo il perimetro esterno.

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