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Pillole di Valle Olona antinoia: Bunker

Se parliamo di ambienti chiusi e stretti nel quale dover vivere un certo periodo di tempo, niente in Valle Olona può apparire più adatto per un confronto quanto il Bunker di Marnate.

Riportato di recente alla publica attenzione dopo anni, è uno dei luoghi più curiosi e originali. Nell’occasione, raccontato da Mario Colombo del’ANPI, e pubblicato dall’Ecomuseo della Valle Olona.

Situato tra i confini di Marnate, Olgiate Olona e Gorla Minore, il bunker si sviluppa su una superficie di 143 mq. con un’altezza di 2,20 metri una larghezza di 1,80 metri, con quattro aperture. Fu costruito tra il mese di luglio/agosto e settembre 1944 su ordine del Gen, Hans Leyers responsabile del RuK (Rustungs und Kriegsproduktion), organo per il controllo dell’armamento e della produzione bellica della Repubblica Sociale Italiana.

II bunker doveva servire come deposito temporaneo per il recupero del fango aurifero semilavorato ed essiccato, proveniente dalle miniere di Macugnaga. Questo fango aurifero doveva essere trasformato in lingotti presso la ditta AMMI (Azienda Minerali Metallici Italiani) con sede a Milano, e poi inviato in Germania, oppure causa i bombardamenti su Milano, si progettò di inviarlo direttamente da Marnate in Svizzera via Mendrisio.

Il trasporto si progettò di effettuarlo via ferroviaria; su camion fu sconsigliato sia per evitare di essere intercettato dagli aerei sia per non entrare con dei camion tedeschi attraverso la frontiera Svizzera. L’operazione fu improvvisamente bloccata a causa della Repubblica Partigiana dell’Ossola (nata tra settembre/ottobre 1944).

Con la rioccupazione tedesca dell’Ossola (10 Ottobre 1944) i tedeschi recuperarono nelle miniere di Macugnaga 86 fusti metallici, contenenti circa 25 Kg. ciascuno di fango aurifero secco e semilavorato, per un totale di circa 2.150 Kg. Inoltre vi era un altro fusto contenente due lingotti d’oro, uno del peso di Kg. 10,427 e un secondo di peso di Kg. 7.03 Kg .

Il 14 ottobre il Gen. Leyers responsabile dei RuK, ordina il sequestro e il trasporto di questi 86 fusti più quello contenete i due lingotti d’oro da Macugnaga al deposito centrale di Olgiate Olona (bunker di Marnate), ma interviene Mussolini con uno scritto dove si rivendica la proprietà alla RSI e dovrà essere consegnato alla Banca d’Italia. Con questo ottiene il blocco dell’operazione. Il Gen. Karl Wolff devia questa spedizione su Monza, consegna i fusti al Gen. SS Willy Tensfeld con l’incarico di consegnarli al governo della Repubblica Sociale Italiana.

I fanghi auriferi trasformati in lingotti saranno depositati presso la Banca d’Italia di Milano mentre i due lingotti saranno trovati a fine guerra presso una Banca del Garda. Se Mussolini non avesse scritto quella lettera, il 25 aprile del 1945 i nostri patrioti avrebbero trovato dell’oro nel bunker di Marnate.

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