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Dopo vent’anni di improperi, il Respiro ritrova dignità

Una sorta di svolta epocale accoglie da qualche giorno i frequentatori della strada da Gornate Olona e Carnago, via Monte Grappa per la precisione.

Meglio nota tra i locali cicloamatori come Respiro, per anni questo chilometro o poco più è stato un vero incubo.

Una salita tra le più apprezzate in Valle Olona. Lunga, ma non troppo. Impegnativa, ma non troppo. Tortuosa quanto serve a non vedere lo scollinamento se non alla fine, evitando di demoralizzare i meno allenati. Trafficata il giusto. Abbastanza fresca da indurre a prenderla con calma nella stagione afosa.

Tutto questo però, per oltre vent’anni è passato in secondo piano di fronte alla cruda realtà, una sorta di percorso di guerra.

Un’attentato a telai e incolumità fisica, ma anche per le sospensioni dei SUV più attrezzati, frutto di una trascuratezza di lunga data. Per tanti giovani, addirittura con l’impressione fosse sempre stata così. Per tanti altri, la sensazione di una sorta di intoccabile oasi biologica.

Già all’inizio della salita infatti, ancora nel centro abitato, il Respiro lasciava capire cosa attendeva il ciclista. Un calvario di buche e oltranza, sempre più grandi, sempre più profonde.

A nulla serviva impararne a memoria la disposizione nell’illusorio tentativo di uscirne indenni. Dopo ogni pioggia, dopo ogni passaggio di un mezzo pesante se ne agigugnevano di nuove, azzerando ogni tentativo di scongiurare spiacevoli contrattempi.

Se non finire a terra, il rischio di andarci vicino, o come alternativa ritrovarsi fuori strada, era fedele compagno di quelle poche centinaia di metri. Per chi riusciva a sbucare intero a Carnago, quasi una prova di sopravvivenza superata.

Tutto questo però, ormai fa parte del passato. Come per magia, dietro un malconcio cartello di lavori in corso, per un paio di mesi scarsi il Respiro si è negato ai passanti.

Per ripresentarsi all’improvvismo totalmente rimesso a nuovo, dal primo all’ultimo metro, quasi a volerlo risarcire.

Chi non saranno mai risarciti saranno invece i tanti a lasciare sull’asfalto pezzi di pelle, di bicicletta o di motorino. Più cerchioni e sospensioni sparsi.

Avrà forse perso parte del suo mascino arcigno, il Respiro. In compenso però, ha ritrovato la sua dignità. E con lui, anche i due Comuni per anni destinatari di ogni sorta di improperio. Sacrosanto e giustificato.

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