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Biodiveristà, patrimonio varesino da vantare e da difendere

Seri rischi per la fauna e la flora locali dalla rapida diffusione di specie animali non autoctone

Tra i diversi primati della provincia di Varese, se ne può trovare anche uno non scontato. Il varesotto si può infatti considerare unauna culla della biodiversità in Lombardia. Un primato però a forte rischio. Se da un lato il territorio conta oltre ventimila varietà di flora e fauna (la nostra regione rappresenta da sola il 30% delle circa 63 mila specie esistenti in Italia), dall’altro si trova a dover fronteggiare l’invasione di parassiti  provenienti da altri continenti a minacciarne un equilibrio finora vincente.

Come sottolinea Coldiretti, In particolare continua sul territorio l’avanzata della Popillia Japonica, il coleottero di origine giapponese in grado di attaccare 295 specie vegetali. Secondo gli ultimi dati regionali, a fine 2017 tra zone infestate e aree cuscinetto erano già oltre 250 i Comuni coinvolti nella lotta all’insetto killer, presente anche in diverse altre province lombarde come Como, Milano, Monza Brianza e Pavia.

La Popillia japonica – diffusasi a dismisura dopo una prima comparsa nel 2014 ai margini della nostra provincia (fu rinvenuta vicino a Turbigo, nel Parco del Ticino) – è considerata un vero e proprio flagello per almeno un centinaio di specie di forte interesse economico per l’area prealpina, a partire dal mais.

Tra gli ultimi insetti arrivati in Lombardia dall’estero a causa dell’intensificarsi degli scambi commerciali c’è inoltre la cimice marmorata asiatica (Halyomorpha halys) che sta distruggendo i raccolti nei frutteti, negli orti e interessa anche le grandi coltivazioni di soia e mais. La prima segnalazione risale al 2012 in Emilia Romagna. Da quest’anno si è propagata in tutto il nord Italia, giungendo anche nel settentrione lombardo. Con il tempo, tale presenza si è trasformata in una vera e propria invasione. Si tratta di una varietà estremamente polifaga che si nutre di varie specie coltivate come frutticole, orticole, cereali e piante ornamentali.

Tra i principali nemici della fauna autoctona lombarda si è aggiunto anche lo scoiattolo grigio che sta sfrattando il più piccolo e pacifico cugino italiano scoiattolo rosso, il gambero della Louisiana che ha colonizzato canali e aree umide, la testuggine dalle orecchie rosse. Dall’Est Europa il pesce siluro e dall’Oriente la vespa velutina, che si ciba delle più comuni api.

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