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L’industria varesina prende velocità per arrivare sempre più lontano

Guidate dalla metalmeccanica, le esportazioni in crescita temono il clima d aguerra commerciale

Più ancora dell’avanzata in termini economici, il buono stato di salute dell’impresa varesina è da cercare nella ritrovata dinamicità del settore. Nel 2017 infatti, il commercio estero mostra un recupero dell’export rispetto a quanto registrato nel 2016, raggiungendo quota 9.781 milioni di euro, in crescita annuale del 3%. Contemporaneamente, le importazioni hanno registrato una crescita dell’8,6%, risultando pari a 6.122 milioni di euro. Dinamiche che hanno portato a un saldo commerciale positivo (+3.659 milioni di euro). Nonostante le apparenze, può essere un buon segnale anche il calo rispetto al 2016 (-5,3%), indice di maggiori acquisti all’estero, con l’auspicio di vederli tradotti in esportazione di nuovi prodotti.

In particolare, l’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese rileva un deciso aumento delle esportazioni verso aree emergenti come  Africa (+19,4%) e Paesi europei non UE (+10,2%). Buona anche crescita verso l’Asia Centrale (+5,6%) e l’Asia Orientale (+5,3%). D’altro canto, l’area dell’Unione Europea si conferma primo bacino di destinazione dei prodotti varesini e l’export rivela una buona crescita (+6%). All’interno di quest’area, Germania e Francia mantengono le loro posizioni all’apice della classifica delle prime destinazioni per le esportazioni varesine (sebbene rispetto al 2016, le esportazioni verso la Francia abbiano mostrato un leggero calo, -3,3%). Polonia, Cina e Russia hanno registrato tassi di crescita molto elevati (rispettivamente +75,3%, +12,4% e +74,8%). Questi risultati positivi compensano una performance non particolarmente brillante verso i Paesi Bassi (-5,3%) e la Turchia (-5,6%), che riesce a guadagnare solo un undicesimo posto nella classifica dei mercati di sbocco dei prodotti varesini.

Sembra uscita intatta dalla crisi infine, la vocazione storica del territorio, con il 59% delle esportazioni originate dal settore metalmeccanico. È però il settore chimico-farmaceutico a registrare la maggiore variazione rispetto al 2016, cin un incremento sia delle esportazioni (+8%) sia delle importazioni (+20,8%).

“Dopo un 2016 chiuso con qualche difficoltà, l’export della nostra provincia torna dunque a crescere, riassumendo quel tradizionale ruolo di traino dell’economia locale che ha fatto da paracadute durante gli scorsi anni di crisi – commenta Riccardo Comerio, Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese -. Non mancano però le preoccupazioni. I venti di una possibile guerra commerciale sui mercati mondiali stanno cominciando a soffiare fin troppo forte per un’economia come quella varesina le cui imprese sono storicamente proiettate verso le attività internazionali”.

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