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La voglia di un fiume pulito supera gli argini di indifferenza e irregolarità

L’ostinazione degli Amici dell’Olona premiata dalle inizitive ATO e l’intervento del Ministero

La forza d’urto dei 17mila e passa sostenitori raccolti tra le fila degli Amici dell’Olona, ottimamente valorizzata dal coordinamento guidato dall’Avvocato Franco Brumana, stanno riuscendo in quella che fino a poco più di un anno fa sembrava una missione impossibile. Smuovere le acque poco trasparenti dentro e fuori dall’Olona non appare infatti più un miraggio. La costanza nel seguire le vicende, la capacità di rivelarsi più forti di ogni approccio politico con relativi tentativi di strumentalizzazione e la perseveranza nello stanare i comportamenti meno corretti, stanno infatti producendo risultati concreti.

Finalmente infatti, qualcosa si muove. Prima di tutto sul delicato fronte degli interventi ai depuratori. Nonostante le spese necessarie a rendere efficienti gli impianti del varesotto possano apparire ingenti, la realtà è diversa. Prima di tutto, la prospettiva di multe dall’Unione Europea per il superamento della scadenza indicata per riportare la qualità delle acque a livelli idonei, è ben maggiore. Soprattutto, la disponibilità effettiva dei fondi dirottati però altrove al di fuori di ogni regola, ha portato a galla comportamenti istituzionali non esattamente in linea con i rispettivi mandati.

L’Ufficio d’Ambito di Varese, l’ATO destinata a gestire il servizio idrico in tutta la provincia, ha infatti inviato agli Amici dell’Olona una risposta. L’aspetto più importante della comunicazione, è l’intenzione a procedere nei confronti dei Comuni inadempienti. Quelli che in pratica hanno riscosso le addizionali per la depurazione nella bolletta dell’acqua, ma invece di girarla a chi di dovere, l’hanno liberamente gestita in proprio. “Stanno pervenendo dallo studio legale incaricato a tal uopo, i vari preventivi che saranno a breve portati all’approvazione del Cda – si legge nella lettera -, per poter attivare con immediatezza i vari procedimenti applicabili”. In pratica, chi non ha versato il dovuto e si ostina a non volerlo fare, rischia di doverlo spiegare non più davanti ai giornalisti o a un Gruppo Facebook ma di fronte a un giudice.

Sempre nello stesso documento, buone notizie sullo stato di avanzamento per gli interventi sui depuratori. In particolare, a dicembre scorso era stata bandita la gara per la progettazione dell’impianto Varese Pravaccio. Aperte le buste il 15 gennaio 2018, si stanno completando le verifiche tecniche per l’assegnamento. Si parla sempre di progettazione, quindi presumibilmente almeno un anno prima dell’avvio dei lavori, ma comunque un passo importante.

Anche perchè si muove qualcosa anche sugli altri impianti della Valle Olona, quelli messi peggio dal punto di vista dell’impatto sulle acque. Per Olgiate Olona è in preparazione la bozza di accordo per la progettazione, un iter avviato anche per Cairate. Finalmente iniziato uno studio formale anche sul recente depuratore di Gornate Olona, alla prova dei fatti mai rivelatosi utile alla causa.

Per certi versi però, la notizia migliore è il nuovo salto di qualità raggiunto dalla causa per l’Olona grazie agli Amici dell’Olona. Della vicenda è arrivato infatti a interessarsi il Ministero dell’Ambiente, chiamando espressamente in causa Regione Lombardia e invitandola ad agire. “Si chiede un aggiornamento sullo stato dei procedimenti in atto e sul persistere di eventuali impedimenti e criticità nell’attuazione del Servizio Idrico Integrato in tutto il territorio dì competenza, in particolare sull’Ato di Varese in ragione di quanto richiesto dall’ Associazione Amici dell’Olona, con nota del 20/1212017 inviata via pec e indirizzata anche a codesta Regione”.

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