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Scampato il pericolo, Pedemontana torna a credere nel lieto fine

Respinta la richiesta di fallimento, si cerca la via per riaprire i cantieri. Tangenziali ancora a pedaggio

Dopo mesi di timori, incertezze, prospettive fosche e le immancabili polemiche di circostanza, quello che conta ora è la possibilità per Pedemotnana e i suoi sostenitori di tirare un sospiro di sollievo. La richiesta di fallimento nei confronti della società presentata al Tribunale di Milano in data 26 luglio 2017 è stata infatti respinta dai giudici Guido Macripò, Sergio Rossetti e Amina Simonetti.

Una decisione nell’aria, dopo le recenti mosse di Regione Lombardia di prendersi almeno in parte in carico i problemi finanziari dell’opera, che tuttavia non scioglie i tanti nodi ancora presenti sul destino dell’autostrada. La scadenza indicata alcuni mesi fa da Roberto Maroni, Presidente di Regione Lombardia, per togliere il pedaggio dalle tangenziali di Vaese e Como è già stata rimandata. A maggior ragione, della riapertura dei cantieri non se ne parla.

Comunque inevitabile, la soddisfazione della parte interessata. “La decisione del Tribunale ci permette finalmente di uscire da una situazione di difficoltà in cui Pedemontana si trovava dal momento dell’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Milano – afferma Federico Maurizio d’Andrea, Presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda -. Una soddisfazione professionale enorme, che intendo condividere innanzitutto con il personale di APL, con il CdA del nostro azionista principale, Milano Serravalle, e con i Vertici della Regione Lombardia che mai hanno fatto mancare il loro costruttivo appoggio”.

 

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