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Un’Italia moderna deve sostenere l’impresa, non frenarla

Dall’assemblea dell’Unione Industriali l’appello a una tregua legislativa e misure di sostegno alla crescita, puntando sull’Europa

Un’Italia più libera dai troppi vincoli fiscali e burocratici, in un’Europa capace di tutelare sè stessa e più attenta alle esigenze reali. Questi i temi conduttori emersi dall’Assemblea Generale 2017 dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Sfide da tradurre in pratica puntando naturalmente sulle imprese prima di tutto. Così come affrontando in modo concreto i problemi legati a crescita economica, investimenti e lavoro, con particolare riferimento ai giovani.

Dal punto di vista del Presidente Riccardo Comerio, tutto questo presenta un aspetto comune. Un avverbio, sempre, declinato per descrivere il momento che stanno vivendo imprenditori, cittadini, decisori politici, tutti costretti a operare in un “contesto sempre in evoluzione”, in un periodo che viene dopo “una delle crisi più gravi di sempre”, in “un’Europa sempre più debole e contraddittoria”, alle prese con “una trasformazione sociale sempre più rapida”, in un’era in cui “sorgono sempre nuovi bisogni a cui rispondere” che, però, aprono a uno “spazio sempre più ampio per la libera iniziativa”.

Per il migliaio di persone presenti al Centro Congressi MalpensaFiere di Busto Arsizio, un ritornello che suona come un richiamo a un momento storico considerato senza precedenti. Uno scenario mutevole definito in vari modi da Comerio: “la società del cambiamento, il tempo della globalità, l’età dell’incertezza”. Espressioni che evocano tutte una sorta di salto nel buio nel quale l’unico punto fermo deve essere “un’impresa che deve essere sempre protagonista”. Che deve saperlo essere e che deve essere messa in grado di recitare tale ruolo.

È questo il filo conduttore di tutta le relazione: “L’impresa è il vero motore dello sviluppo di un Paese – ribadisce Comerio -. Non solo perché senza di essa non c’è lavoro, ma anche perché rappresenta il nodo tra il mondo della ricerca e l’applicazione dei risultati nella vita di tutti i giorni. L’impresa genera ricchezza economica e di conoscenza, cambiando così le condizioni di vita delle persone e della società. Senza impresa è impossibile affrontare la modernità”.

Secondo Comerio, per rimanere o diventare protagonista della crescita economica e sociale dell’Italia e del territorio varesino, all’impresa serve prima di tutto “un contesto che garantisca la tenuta delle regole nel tempo e che agevoli la volontà di provare a essere imprenditori”. Immediata la conseguente richiesta: “Abbiamo bisogno di una tregua legislativa. In uno scenario di ripresa economica mondiale, è molto preoccupante constatare come l’Italia sia chiamata a fare i conti con un taglio del Bilancio pubblico per 30 miliardi di euro nel triennio 2017-2020”.

Nessun dubbio invece sulla posizione internazionale. “Continuiamo a credere che l’Europa e la moneta unica siano state e potranno ancora essere una soluzione. Non dobbiamo farle diventare un problema. Dobbiamo cercare unità e forza in questo nostro stare in Europa, soprattutto ora in uno scenario in cui aumentano, anziché attenuarsi, le tensioni internazionali”.

Un’Europa più unita dal punto di vista fiscale, commerciale, politico-internazionale, ma non solo. “Alle imprese serve anche un Paese che sappia mettere in primo piano una politica economica che spesso appare invece secondaria – conclude Comerio -. Dimenticata, rispetto ad altri temi pur importanti della vita pubblica. Soprattutto a livello locale, dove persistono i ritardi nella realizzazione di infrastrutture chiave, a partire dal collegamento del nuovo tunnel del Gottardo con Malpensa”.

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